venerdì 31 ottobre 2008

LA COMPETENZA TECNOLOGICA: risorsa strategica o trascurabile?

Sulla stampa, in tv, nei vari congressi si discute sempre sulla rilevanza strategica delle competenze tecnologiche, sulla scarsa disponibilità di laureati scientifici ed in generale sulla mancanza di risorse adeguate alle esigenze del mercato. Si del "mercato"! ma mi domando il mercato richiede veramente tali risorse ed è in grado di riconoscerle e pagarle adeguatamente? Sulla carta almeno l'identificazione non è un problema insormontabile: se lo cerco "junior" cerco fra i neolaureati delle facoltà scientifiche, altrimenti all'interno degli albi dei professionisti (ingegneri, ecc...) che garantiscono anche condotte etiche oltre che massima professionalità. In pratica ciò che avviene è ben altro e spesso in aperto contrasto con le normative vigenti! Ad esempio l'ultima finanziaria ha imposto a tutte le amministrazioni pubbliche o partecipate in parte dal capitale pubblico di pubblicare sul sito web la lista di tutte le consulenze e gli incarichi assegnati pena una multa di 10 volte il valore della consulenza per l'amministrazione e/o il consulente stesso. Beh invito tutti a fare un giro per i siti web delle principali amministrazioni.....la maggior parte nulla e quando c'e' spesso appaiono incarichi di tipica consulenza "informatica" spesso strategica assegnati a soggetti non iscritti all'ordine e non soggetti a nessun controllo etico o deontologico ma spesso "ex dipendenti" di fornitori informatici affermati. Sembra che il "pedigree" precedente aziendale piuttosto che minarne la credibilità e l'indipendenza rappresenti un punto di garanzia e di "obbedienza". Essì perchè talvolta capita che sono gli stessi fornitori ad esser incaricati dalle amministrazioni per la ricerca di figure di responsabilità e di governance degli stessi contratti vinti dai fornitori stessi. Un circolo vizioso che produce inefficenza e degrado. E dire che l"abuso di professione" è punito penalmente dal codice penale ed esiste una normativa specifica che "in teoria" riserva alcune funzioni tecniche soltanto ad ingegneri abilitati al settore dell'informazione. Ma tant'è finchè qualche magistrato non inizierà a perseguire questi abusi evidenti, la gestione delle competenze sarà pessima motivando sempre più i giovani a scegliere altri percorsi formativi. Infatti non si capisce perchè un giovane dovrebbe sottoporsi a duri studi ingegneristici per conseguire un titolo che "di fatto" non da nessuna opportunità di lavoro in "esclusiva" nonostante la normativa. Ripristiniamo un minimo di legalità almeno nella PA e gestiamo con attenzione il patrimonio delle competenze di innovazione. F.M.

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